lunedì 10 giugno 2019

La regina Teodolinda e gli affreschi di Monza


Monza 1444-1445: la signoria dei Visconti sta per finire. Questo è l'anno degli affreschi fatti in una delle cappelle del Duomo della città. Gli affreschi rappresentano Teodolinda (570-627), regina dei Longobardi e fondatrice della basilica.

Teodolinda era una principessa di stirpe regale, figlia del duca dei Bavari. Per rendere valida l'alleanza tra Bavari e Longobardi viene data in sposa ad Autari, re dei Longobardi. Morto Autari per avvelenamento dopo solo un anno di nozze, Teodolinda si risposa con Agilulfo, duca di Torino. Da lui ha un figlio, Adaloaldo, futuro re dei Longobardi e il primo ad essere battezzato nella fede cattolica. Teodolinda, infatti, essendo cattolica, rappresenta il primo stabile collegamento tra i Longobardi e la Chiesa di Roma, grazie ai suoi buoni rapporti con papa Gregorio Magno.

Donna bella e intelligente, è molto amata dal suo popolo, che gode durante il suo regno e quello di Agilulfo di anni prosperi. La regina è una grande mecenate(=benefattrice e protettrice) e fornisce Monza, la città diventata grazie a lei capitale estiva del Regno, di una ricca basilica dedicata a san Giovanni Battista, di un palazzo reale e di numerosi oggetti d'arte, tra i quali molte reliquie. 
Dopo la morte di Agilulfo (616) è reggente per il figlio Adaloaldo, ma quando questi viene deposto da una congiura di corte - dopo dieci anni di regno -la regina si ritira a vita privata e poco dopo muore. 
La sua figura, divenuta mitica, è stata amatissima e diventata il centro di numerose leggende e storie popolari. La sua fama raggiunge l'apice nel XIV secolo quando gli Zavattari affrescano nel Duomo di Monza una celebre serie di affreschi "Le storie della regina Teodolinda", il più ampio ciclo italiano del Gotico internazionale.

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