venerdì 28 giugno 2019

La barca di san Pietro

Conoscete la magia della barca di san Pietro? 
Nella notte tra il 28 e il 29 giugno in occasione della festa di San Pietro e Paolo, nelle campagne si celebra un rito molto particolare per capire come sarà il tempo, ma anche come andrà il raccolto e il destino dei componenti della propria famiglia.
 Si tratta di quella tradizione nota come la barca di San Pietro.
🔸La tradizione contadina da sempre si serve di rituali, alla cui base vi sono credenze popolari, leggende o storie di santi. Spesso si utilizzavano questi “strumenti” per capire come sarebbero state le condizioni meteorologiche, indicatore molto importante per il buon raccolto nei campi e dunque il sostentamento delle famiglie.
🔸Ancora oggi diffusa in alcune zone, soprattutto del Nord Italia, è la tradizione della barca di San Pietro o veliero di San Pietro, un’usanza che si serve di pochi ingredienti:
un contenitore di vetro, una chiara d’uovo e la magia della notte di San Pietro e Paolo!
🔸Il procedimento da fare è il seguente: la sera del 28 giugno si riempie un contenitore di vetro ampio e largo di acqua, all’interno si fa colare una chiara d’uovo e si mette a riposare per tutta la notte all’aperto o su un davanzale al chiaro di luna lasciando che la soluzione di acqua e uovo prenda anche la prima rugiada del mattino. Secondo la tradizione, la notte saranno i santi Pietro e Paolo a compiere la magia, in particolare sarà l’apostolo Pietro (che ricordiamo essere un pescatore) che alla vigilia della sua festa dimostra la sua vicinanza ai fedeli soffiando all’interno del contenitore e facendo così apparire la sua barca.





lunedì 17 giugno 2019

Forma di cortesia



In italiano ci si rivolge a una persona in due forme diverse:
  • con il tu, usando cioè la seconda persona singolare
  • con il Lei, usando la terza persona singolare
Il tu si usa per le persone con parenti e amici (persone con cui si ha confidenza), mentre il Lei si usa per le persone con cui non si ha confidenza e in tutte le situazioni formali sia al maschile sia al femminile.
Fai attenzione alla differenza:
Al bar tra amici:
Ciao Giulia, come stai? E come sta tuo marito? - Bene, grazie, e tu?
Dal medico:
Buongiorno, Signora, come sta oggi? E Suo marito? - Bene, grazie, e Lei?

La forma di cortesia per rivolgersi a più persone, è il voi, ossia la seconda persona plurale (come per le situazioni informali).
Può succedere di sentire usare il Loro, ma solo in forme come "I signori desiderano?", "Che cosa prendono?", etc., dette dal personale di servizio di bar, ristoranti e alberghi.

Nella lingua scritta tutti i pronomi della forma di cortesia si scrivono con la lettera maiuscola, soprattutto quando sono possibili delle ambiguità, degli equivoci:
Buona sera, signor Sorrentino. Spero di rivederLa presto.
Attenzione: per passare dal Lei al tu, è necessario che la persona più anziana o in posizione di maggiore autorità dica:"Diamoci pure del tu".


E ora prova a giocare:

lunedì 10 giugno 2019

La regina Teodolinda e gli affreschi di Monza


Monza 1444-1445: la signoria dei Visconti sta per finire. Questo è l'anno degli affreschi fatti in una delle cappelle del Duomo della città. Gli affreschi rappresentano Teodolinda (570-627), regina dei Longobardi e fondatrice della basilica.

Teodolinda era una principessa di stirpe regale, figlia del duca dei Bavari. Per rendere valida l'alleanza tra Bavari e Longobardi viene data in sposa ad Autari, re dei Longobardi. Morto Autari per avvelenamento dopo solo un anno di nozze, Teodolinda si risposa con Agilulfo, duca di Torino. Da lui ha un figlio, Adaloaldo, futuro re dei Longobardi e il primo ad essere battezzato nella fede cattolica. Teodolinda, infatti, essendo cattolica, rappresenta il primo stabile collegamento tra i Longobardi e la Chiesa di Roma, grazie ai suoi buoni rapporti con papa Gregorio Magno.

Donna bella e intelligente, è molto amata dal suo popolo, che gode durante il suo regno e quello di Agilulfo di anni prosperi. La regina è una grande mecenate(=benefattrice e protettrice) e fornisce Monza, la città diventata grazie a lei capitale estiva del Regno, di una ricca basilica dedicata a san Giovanni Battista, di un palazzo reale e di numerosi oggetti d'arte, tra i quali molte reliquie. 
Dopo la morte di Agilulfo (616) è reggente per il figlio Adaloaldo, ma quando questi viene deposto da una congiura di corte - dopo dieci anni di regno -la regina si ritira a vita privata e poco dopo muore. 
La sua figura, divenuta mitica, è stata amatissima e diventata il centro di numerose leggende e storie popolari. La sua fama raggiunge l'apice nel XIV secolo quando gli Zavattari affrescano nel Duomo di Monza una celebre serie di affreschi "Le storie della regina Teodolinda", il più ampio ciclo italiano del Gotico internazionale.

martedì 4 giugno 2019

Cade a fagiolo

Esistono numerose espressioni/modi per dire che qualcosa o qualcuno capita/arriva al momento giusto: cadere (o capitare o venirea fagiolo vuol dire infatti "capitare al momento più adatto". Una frase con lo stesso significato è "arrivare (o essere) come il cacio sui maccheroni". Al contrario possiamo dire invece "essere come il cavolo a merenda", cioè qualcosa di fuori luogo, inopportuno, non gradito.
Andare a fagiolo (a qualcuno) si usa per dire che qualcosa o qualcuno è gradito = aggradare, andare a genio, piacere, soddisfare.

Questo modo di dire si ritrova già nel Quattrocento. È possibile che derivi dall'antico uso dei fagioli o fave per dare il voto nelle elezioni.

Profumo di primavera. Fiori di acacia

In questo periodo nell'aria c'è un profumo molto gradevole: sono i fiori di robinia, o pseudoacacia. Sono fiori bianchi, a grappol...