venerdì 6 settembre 2019

Gli aggettivi



Gli aggettivi qualificativi sono aggettivi che indicano una qualità del nome (sostantivo) e servono per descrivere il nome a cui si riferiscono con maggiore precisione e accuratezza. Gli aggettivi permettono di precisare il pensiero, di renderlo più efficace e di esprimere sfumature rilevanti.
Parole che dicono com'è una persona, un animale o una cosa = Parole che descrivono le qualità, perciò si chiamano aggettivi qualificativi.
"La bella farfalla aveva lunghe ali verdi e azzurre e volava nell'aria calda e profumata della primavera"
In pratica sono quelle parole che rispondono alla domanda "com'è?".
Ad esempio: ho comprato un vestito elegantecostosorossobello....
Nota bene: l'aggettivo segue il nome nel genere (maschile o femminile) e nel numero (singolare o plurale). 
Primo gruppo: 
Maschile singolare: - o
Maschile plurale: i
Femminile singolare: - a
Femminile plurale: - e
Secondo gruppo:
Maschile/ femminile singolare: - e
Maschile/ femminile plurale: i
Quando l'aggettivo si riferisce a più nomi di genere e numero diversi, l'aggettivo viene espresso per lo più al maschile.
Ad esempio: Carlo e Maria sono simpatici.


Esistono alcuni aggettivi che rimangono invariati anche se cambia il genere e il numero.

Ad esempio: il pigiama rosa; la vestaglia rosa, il fiore rosa; i fiori rosa.

martedì 13 agosto 2019

"Avere la coda di paglia"

Chi ha la coda di paglia sa di aver combinato qualcosa, non ha la coscienza tranquilla e, di conseguenza, è sempre sospettoso per timore di essere scoperto; con lo stesso significato è avere/nascondere uno scheletro nell'armadio.

L'origine di questa espressione non è sicura. Alcuni dicono che l'espressione deriva da una favola, in cui una volpe che aveva perso la coda, per la vergogna, se ne sarebbe messa una finta (=posticcia) di paglia. Molto più convincente la ricostruzione che fa riferimento alla pratica medievale di umiliare gli sconfitti o i condannati attaccando loro una coda di paglia, con la quale dovevano girare per la città a rischio che qualcuno gliela incendiasse come gesto di ulteriore scherno. La coda naturalmente rappresenta il simbolo del degrado dallo status di persona a quello di animale. Questa origine sembra spiegare i diversi stati d'animo che caratterizzano chi ha la coda di paglia: la consapevolezza del proprio errore, la vergogna e la diffidenza verso gli altri che possono rendere pubblica la colpa, rendendo più pesante il senso di umiliazione.  
Un episodio storico è quello del Trecento (e raccontato da Galvano Fiamma nella sua cronaca intitolata Manipulus Florum): i prigionieri pavesi (=cittadini di Pavia), sconfitti dai milanesi, furono cacciati dalla città con una coda di paglia attaccata in fondo alla schiena.

Profumo di primavera. Fiori di acacia

In questo periodo nell'aria c'è un profumo molto gradevole: sono i fiori di robinia, o pseudoacacia. Sono fiori bianchi, a grappol...